martedì 16 settembre 2008

UNIVERSITA'. Costi e sacrifici degli studenti fuorisede.


Gli ingiustificabili ed inaccettabili costi degli studi universitari
Lo Stato deve aiutare gli studenti fuorisede.


Ci risiamo.
Inizia un nuovo anno accademico e migliaia di giovani si muoveranno da ogni parte del Paese per raggiungere le sedi universitarie scelte.
L’entusiasmo e la sprovvedutezza delle matricole si mescolerà con le delusioni e la rabbia dei fuoricorso nelle chiacchiere che accompagneranno le lunghe file agli sportelli delle segreterie delle facoltà, dove la burocrazia, spesso obsoleta ed esercitata con cinismo da svogliati impiegati, si accanisce su giovani animati da grandi ideali minati da preoccupazioni reali per il loro futuro lavorativo.
Tasse esose che serviranno a foraggiare una delle caste più “fannullona” del nostro sistema educativo (ndr: i docenti universitari e le loro corti).
Moduli e cartacce inutili da compilare e quasi fatti apposta per far commettere errori e costringere a ricorsi o a nuove lunghe file.
Testi doppioni, talvolta poco comprensibili ed inutili, da acquistare per compiacere i baroni.
Facoltà e relativi istituti distribuiti in luoghi lontani tra loro che costringono i poveri studenti a faticosi, dispersivi e costosi vagabondaggi nelle città.
Affannosa ricerca di una camera in affitto e scoperta di approfittatori che speculano sulla necessità ed offrono tuguri a prezzi e condizioni che tante famiglie non possono sostenere.
Così lo studio garantito a tutti dalla Costituzione di fatto diventa un privilegio per pochi eletti residenti nelle città sede di Università o provenienti da famiglie benestanti.
Gli Altri, e sono la maggioranza, partono con un pesante handicap e sono costretti a condizioni di vita non idonee a creare un clima sereno che li aiuti a rendere meglio nello studio. Alcuni, più caparbi, si trovano un lavoro per mantenersi e restano inevitabilmente indietro con gli esami. Altri, meno tenaci o più delusi, finiscono per abbandonare gli studi con grandi rimorsi che li accompagneranno per il resto delle loro vite. Pochi riescono a farcela con sacrifici enormi e, spesso, sono proprio questi che poi diventeranno seri e capaci professionisti.
Pochissimi e sono certamente da considerare fortunati, riescono ad ottenere un posto-letto nelle residenze universitarie, un pasto caldo nelle mense universitarie, un assegno di studio per le spese più necessarie e l’esonero dalle tasse.
Ed è grazie a questa minoranza che lo Stato e i suoi famelici apparati riescono a giustificare le loro garanzie di democrazia e di “diritto allo studio per tutti”.
Ma non ci vuole molto a contestare tali dichiarazioni di “democrazia non compiuta”.

Ora, non vogliamo che il Governo e l’abile Ministro della Scuola distribuiscano a somari e svogliati ingenti risorse a “fondo perduto”.
Ma un più efficace controllo dei metodi di studio, delle ore di lezione, dei testi adottati, dei calendari di esami, degli spazi e degli strumenti messi a disposizione degli studenti, delle commissioni di esami, delle ingiustizie e degli abusi perpetuati da alcuni baroni, ecc…., sarebbe opportuno ed utile.
E sarebbe anche necessario, anzi indispensabile, che si offrisse agli studenti fuori-sede la possibilità di vivere in camere decenti in Case dello Studente ben attrezzate che lo Stato dovrebbe impegnarsi a costruire in tempi brevi.
Il modello dei Campus americani o dei College inglesi non è irraggiungibile ed i costi non sono così esosi se paragonati ai tanti cancri degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni che nessun Governo riesce a guarire semplicemente perché non gli conviene curarli.
Avanti allora, illustrissimo Ministro della Scuola e generoso e sorridente Premier, datevi da fare per cambiare lo status degli studenti universitari italiani.
Lasciate così la vostra impronta nella storia di questo bel Paese così poco amato dai suoi amministratori.
Liberate tanti giovani studiosi e volenterosi studenti universitari dalle grinfie di strozzini proprietari di malandati appartamenti affittati a prezzi inaccettabili.
Fate vivere a tanti giovani un sereno ed indimenticabile “tempo dell’Università”.
Mettete a loro disposizione Case dello Studente e Mense vicine alle sedi degli istituti da frequentare.
Metteteli nelle mani di docenti capaci e dediti all’insegnamento.
Migliorate le università e l’insegnamento.
VOLERE E’ POTERE.

CuorePensante

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