sabato 24 maggio 2008


This beautiful creature is the result of the love of two Italians of central Italy, of the part of our country so, where the DNA is pure and Nostrano, not having been so many foreign invasions, as in other parts of the peninsula. Monica is one of the women most beautiful of the world and we are all proud to be his countrymen. Monica is a testimonial exceptional for the image of Italy in the world, succeeding, with his unparalleled charm, to do for our glorious country much more than others vip.

Monica, we thank you to exist.

CuorePensante

(ThinkingHeart)

MADE in ITALY: Monica Bellucci


Cette belle créature est le résultat de l'amour de deux Italiens du centre de l'Italie, de la part de notre pays, où l'ADN est pur et Nostrano, n'ayant pas été si nombreux étrangers invasions, comme dans d'autres parties de la péninsule. Monica est une des femmes plus belle du monde et nous sommes tous fiers d'être ses compatriotes. Monica est un témoignage exceptionnel pour l'image de l'Italie dans le monde, réussit, avec son charme sans précédent, à faire de notre magnifique pays beaucoup plus


CuorePensante

Pensieri & Parole & Cuore: MADE IN ITALY

https://www.blogger.com/start/Pensieri & Parole & Cuore: MADE IN ITALY

MADE IN ITALY


Questa stupenda creatura è il frutto dell'amore di due italiani dell'Italia centrale, di quella parte del nostro Paese quindi, dove il DNA è puro e nostrano, non essendoci state così tante invasioni straniere, come in altre parti della penisola.
Monica è una delle donne più belle del mondo e noi tutti siamo orgogliosi di essere suoi compatrioti.
Monica è un testimonial eccezionale per l'immagine dell'Italia nel mondo, riuscendo, col suo impareggiabile fascino, a fare per il nostro glorioso Paese molto più di tanti osannati potenti.
Ci dispiace che ci abbia lasciati per mettere su casa a Parigi ma, come dicono coloro che vogliono autoconsolarsi -"al cuore non si comanda"-.
Monica, siamo sempre felici di rivederti dalle nostre parti e.......grazie di esistere.
CuorePensante

giovedì 22 maggio 2008

ICI. Detassazione straordinario. Emergenza rifiuti


ICI: imposta comunale ingiusta
Detassazione straordinario. Emergenza rifiuti.


I Primi Provvedimenti del Governo
riunito a Napoli

Evviva!!!! Il Governo e tutto il suo teatro ambulante si è finalmente riunito in pompa magna in un angolo di Napoli liberato dall’immondizia, (solo per qualche giorno però), e ha varato i primi provvedimenti per “far rialzare” l’Italia.
Le promesse sono debiti e quelle fatte in campagna elettorale hanno un valore speciale, perché consentono di avere voti e conquistare il potere che è molto importante avere, piuttosto che subire.
E allora? Si possono deludere così presto tutti quegli Italiani che hanno abboccato?
No !!!! Certo che non si può.
Togliamo l’ICI di giugno e poi, forse, anche quella di dicembre e quando i cittadini si accorgeranno che questo omaggio impoverirà ulteriormente le casse dei comuni e verranno a mancare tanti di quei servizi già carenti, diremo loro che è necessario fare dei sacrifici per risanare i conti e rimetteremo un’altra tassa che potremo chiamare RICI (ripristino imposta comunale ingiusta).
Ah,…. visto che ci siamo. Perché non detassiamo anche gli straordinari così diamo qualche euro in più a quelli che continuano a lamentarsi di non riuscire ad arrivare alla fine del mese ?
Bello !!! Efficace !!! Questa sì che si chiama “generosità di Stato”.
Peccato che poi pensandoci troppo hanno finito per rovinare il regalo.
Eh già, proprio così. Perché i cervelloni dell’economia, facendo due conti a fine pranzo (sontuoso naturalmente), si sono accorti che stavano esagerando in generosità e così non potendo migliorare, (con 200-300 euro in più l’anno,…. sic), il tenore di vita di tutti i lavoratori dipendenti italiani, hanno corretto la destinazione della lauta elargizione per limitare i costi. Hanno pensato (durante la lenta digestione rallentata dal buon vino) di far stare meglio, per ora, solo i dipendenti privati con reddito inferiore a 30-35000 euro l’anno. Gli altri, quell’esercito di dipendenti pubblici (tra i quali si annidano dei fannulloni, secondo qualcuno dei commensali di Napoli ) li accontenteranno più in là, forse.
Quello che non è stato detto, in quel trionfo di sorrisi e bonismo, è che alla stragrande maggioranza di lavoratori dipendenti non è consentito fare lavoro straordinario e se lo fanno, perché sono masochisti o semplicemente perché il funzionamento dell’apparato statale lo esige, non viene loro neanche pagato. Ancor più paradossale è poi la posizione di quei tanti precari e giovani costretti a lavorare in nero, che lo straordinario non sanno neanche cosa sia.
Grazie signori della politica. Un grazie carico di riconoscenza, da parte di tutti quei lavoratori impoveriti dal centro-sinistra, per lo sforzo che avete fatto o promettete di fare per detassare l’inesistente ed incrementare di un bel nulla le buste paga dei vostri fedeli elettori.
E trovandosi a Napoli, non si poteva fare a meno di pronunciarsi sull’emergenza rifiuti. D'altronde, la prima riunione del Consiglio era stata voluta in quella città proprio per dare un segnale mediatico positivo in relazione alla questione immondizia.
E allora ? Un altro sorriso largo e pieno di denti curati e fuori l’annuncio: “Risolveremo il problema rifiuti…… Fra due anni e mezzo, le strade saranno liberate e pensiamo di eliminare…. anche la puzza”.
Che bello !!! Fra poco più di due anni gli abitanti perivesuviani potranno camminare sui marciapiedi, i loro bambini ritorneranno a giocare per strada e le città profumeranno di…. (non riusciamo ad immaginare di cosa).
Che bravi !!! Quando si dice il decisionismo e l’efficienza.
Però qualche ingrato potrebbe avanzare dei dubbi. Ma come? Avete ferocemente criticato e condannato il governo precedente perché dimostrava di non saper risolvere il problema in poche settimane ed ora dobbiamo esser contenti di sentire che voi ci toglierete l’immondizia entro due anni e passa ?
Ingrati. Non sapete aspettare e non sapete apprezzare l’impegno di chi si sacrifica per voi.
Che bello vivere in Italia ed avere la fortuna di essere governati da uomini (e donne) scelti democraticamente dal popolo per le loro eccezionali qualità politiche.
Perché non votiamo almeno una volta l’anno. Dateci la possibilità di dimostrarvi quanto vi vogliamo bene e di incrementare ogni volta di più il vostro bottino di voti.
Grazie di esistere.
CuorePensante

domenica 18 maggio 2008

IMMIGRAZIONE


Immigrazione, globalizzazione, ordine pubblico.

Anche la nostra penisola è diventata da qualche anno la meta di tanti abitanti di questo pianeta che hanno avuto la sventura di nascere in luoghi meno fortunati e/o con un colore di pelle diverso dal nostro.
Sono le conseguenze di una informazione non sempre corretta, che viaggia veloce coi moderni mezzi di comunicazione, e di aspirazioni alimentate da una cultura consumistica voluta da quella parte di pianeta dove le lobby ed il business imperano senza tregua e senza scrupoli.
Si è così venuto a creare un nuovo fenomeno di schiavitù e di tratta di esseri umani che pensavamo di aver ormai definitamene rilegato nei libri di storia.
Si sono create le condizioni per generare un conflitto di razze e caste sociali, che ha pericolosamente superato il già presente antagonismo tra nord e sud, tra terroni e polentoni, tra i più evoluti e i meno civili, tra i benestanti e i poveri che nel nostro Paese ha tenuto banco per alcuni decenni, senza mai degenerare in un odio da caccia all’intruso e da ronde armate fai da te.
Lo sbarco dei clandestini che pericolosamente inseguono un sogno di benessere, le tante belle e giovani ragazze costrette a vendere il proprio corpo, i bambini sfruttati e i delinquenti feroci, sono uno spettacolo che, soltanto alcuni decenni fa, non avremmo mai immaginato di vedere nella nostra terra. Quello che già era successo in Germania, in Gran Bretagna o negli Stati Uniti, pensavamo fosse un fenomeno esclusivamente loro, che non potesse mai ripetersi in un’Italia che agli stranieri offriva prevalentemente arte, storia, sole, moda e gastronomia. Ed invece, eccoci ad affrontare quella che è una vera emergenza con soluzioni non facili e non sempre praticabili senza violare le leggi internazionali e offendere la nostra cultura cattolica.
Che fare allora?
Far prevalere lo spirito della solidarietà ed aiutare questi poveri disgraziati ad integrarsi nella nostra società o fare la conta e rimandare indiscriminatamente indietro, verso un destino tragicamente incerto, tutti quelli in esubero rispetto alle nostre esigenze di interessata accoglienza?
I nostri governanti non hanno idee univoche sul da farsi e agiscono, il più delle volte, per soddisfare esigenze propagandistiche piuttosto che per approntare soluzioni efficaci e condivisibili.
I nostri sociologi si dividono fra favorevoli e critici. I primi vedono nel fenomeno una garanzia per mantenere bassa l’età media di una società che tende sempre più ad invecchiare e ad avere sempre meno forza-lavoro, soprattutto per tutte quelle attività faticose, umili o particolarmente usuranti. Quelli contrari profetizzano pericolosi e definitivi sconvolgimenti etnici che causeranno perdita di identità e traumi sociali gravi nel nostro popolo ed auspicano un incremento delle nascite, magari convincendo gli Italiani, con incentivi economici ed altro, ad accoppiarsi più frequentemente e più proficuamente tra di loro.
Non pretendiamo di avere la ricetta magica per curare il fenomeno e quindi rimandiamo ai commenti di chi ci leggerà per la ricerca di un’equilibrata analisi e di soluzioni praticabili.
Certo è, che non dobbiamo venire meno ai nostri principi di cristiani e non possiamo trincerarci dietro una pur giustificabile difesa della nostra identità e sicurezza per nascondere egoismi ed intolleranze inaccettabili. Ricordiamoci che quei disgraziati scappano dalla miseria, dalle guerre, dalle epidemie, dalle persecuzioni e se non riusciamo a capire il dramma di quelle situazioni è semplicemente perché siamo stati più fortunati di loro.
Ai politici degni di una statura internazionale, spetta il compito di trovare soluzioni di pace, stabilità e sviluppo nei Paesi di origine di quei disgraziati.
Ai responsabili dell’ordine pubblico, auguriamo di combattere energicamente la delinquenza importata, senza però cadere nel pericoloso equivoco di considerare perseguibile e maltrattabile ogni immigrato. Fra di loro ci sono tanti uomini e donne che hanno dignità, cultura e voglia di migliorarsi: questi vanno rispettati, sono essere umani come noi anche se parlano un’altra lingua o hanno un colore di pelle diverso dal nostro.
CuorePensante

giovedì 15 maggio 2008

EMERGENCY. Fieri di essere Italiani.


Emergency.

Quando l’intraprendenza e la solidarietà di pochi cittadini privati riesce a fare di più e meglio delle blasonate istituzioni internazionali.
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Domenica 10 maggio 2008, abbiamo seguito con interesse ed ammirazione l’appello sincero che Gino Strada, medico italiano fondatore di Emergency, ha fatto dagli schermi televisivi, ospite della trasmissione di RAI 3 “Che tempo che fa”.
Ci piace sottolineare, a dimostrazione della pluralità e della qualità che i media ci offrono, che tutto ciò accadeva esattamente ad un giorno di distanza delle tanto criticate, e da qualcuno censurate, dichiarazioni di “Fra Marco Savonarola”.
E’ davvero un vanto del “made in Italy”, se così si può dire, sapere che un’organizzazione medico-umanitaria voluta e diretta da italiani, si sia così prepotentemente ed efficacemente imposta all’attenzione internazionale, fornendo aiuti concreti ed indispensabili, che i tanti celebrati padroni della politica e delle istituzioni mondiali non riescono ad imitare o semplicemente a decidere durante le loro sontuose e costose riunioni.
A Gino Strada e a tutti i suoi collaboratori vada la stima e la riconoscenza di tutti coloro che si riconoscono nei sani e appaganti principi della solidarietà e degli aiuti concreti verso i più deboli e i più bisognosi.
E’ giusto ricordare, oltre ai successi chirurgici e alle realizzazioni strutturali funzionanti, i rischi che il popolo di Emergency affronta quotidianamente operando nei territori di guerra.
E’ di questi giorni la notizia, non riportata dai mezzi d’ informazione nostrani, che i guerrieri del Darfur hanno occupato Khartoum e sparano nei pressi del Centro di Cardiochirurgia Salam, unico centro di eccellenza del Centrafrica, dove tanti medici, tecnici ed infermieri italiani di Emergency si trovano per operare al cuore bambini ed adulti del luogo, altrimenti destinati a sofferenze e morte.
In relativamente pochi mesi, Gino Strada ed i suoi collaboratori sono riusciti a creare un bel centro di cardiochirurgia e a renderlo operativo. Già questo dovrebbe essere di esempio (e perché no, costituire anche motivo di biasimo ed umiliazione), per tutti quegli amministratori nostrani della salute pubblica, che impiegano somme ingenti e tempi infiniti per mettere in piedi reparti ospedalieri che poi spesso non funzionano anche perché affidati a direttori inadeguati scelti secondo criteri di spartizione politica, piuttosto che di provata capacità professionale.
E così, Emergency riesce a far funzionare, nel deserto dell’Africa centrale, con costi contenuti, una specialità complessa e multidisciplinare come la cardiochirurgia che nella nostra civile Patria è stata spesso motivo di scandali e sperperi.
Invitiamo i nostri mezzi di informazione ad interessarsi delle vicende del popolo del Darfour e delle difficoltà drammatiche che i nostri connazionali impegnati nel Centro Salam stanno affrontando.
E a tutti, un richiamo alle coscienze per sostenere con un gesto, anche piccolo, questi ammirevoli eroi del nostro tempo.
Auguri Emergency!!! E fateci ancora sentire fieri di essere Italiani.
Cuore Pensante

domenica 11 maggio 2008

Il Ponte sullo Stretto. E' veramente così necessario?


“ Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare “

Un panorama stupendo si presenta a chi dopo un viaggio più o meno lungo in autostrada si avvicina alla Sicilia: è lo Stretto di Messina, con il colore blu intenso del suo mare e le coste dominate dai piloni e dalle tanti luci che rendono ancor più suggestivo l’insieme nelle ore notturne.
Da sempre un andirivieni di traghetti e di feluche lo hanno caratterizzato agli occhi dei locali e dei visitatori di passaggio. Storie e miti hanno riempito la fantasia degli abitanti delle due sponde e la penna di qualche narratore. La natura con le sue leggi e le sue grandi capacità di adattamento ha creato dei laghi e dei rilievi mirabilmente incantevoli ed un luogo di ristoro per volatili migratori in viaggio verso il caldo africano.
Si potrebbe continuare ad evocare la poesia e l’arte in genere per convincere anche i meno interessati alla bellezza del luogo, ma crediamo sia più urgente, in questo momento di proclami propagandistici, spendere il tempo e lo spazio disponibili per convincerci della scelleratezza ed intempestività del progetto.
E’ davvero necessario smembrare un luogo così bello per costruire un’opera che darà molto meno di quello che promette?
Dipende solo dalla mancanza di un ponte così lungo, non facile da costruire e non sempre praticabile per i forti venti che spesso investono la zona, lo sviluppo della tanto martoriata Sicilia?
O la sua realizzazione serve solo a creare un’attrazione internazionale (se mai verrà completato e resterà poi in piedi) da legare al nome di qualche sostenitore che vuole in questo modo lasciare un segno indelebile nella storia del nostro Paese?
Chi conosce le necessità e le priorità della Sicilia, sa benissimo che non è il Ponte sullo Stretto che cambierà le sorti di quel profondo sud, se poi per andare da Messina a Palermo, piuttosto che a Ragusa o ad Agrigento o a Caltanissetta o a Siracusa si imboccano strade vetuste o non esistono ferrovie adeguate e si impiegano ore ed ore.
Il ponte farebbe risparmiare, forse, dieci-venti minuti nell’attraversamento dello Stretto, per poi impiegare un giorno per raggiungere la meta in Sicilia.
E per chi, invece, parte dall’isola per raggiungere il nord del Paese, che vantaggio porta il risparmio di una manciata di minuti in un viaggio di tante ore?
In un momento così delicato per l’economia del Paese, le illuminate menti economico-finanziarie così “democraticamente scelte” dal popolo, dovrebbero impiegare meglio le loro capacità programmatiche. Non è un discorso di sinistra o destra al governo. La maggior parte della gente, come me, non riesce più a cogliere le differenze tra i due schieramenti, in termini di capacità di governare e di procurare sviluppo.
Per rimanere in tema con l’attualità, potremmo dire che “quando la neve si scioglie si scopre la monnezza”. E così, finita la foga della campagna elettorale, gli Italiani si ritroveranno coi problemi irrisolti degli ultimi anni e con una recessione che rende tanti sempre più tristi oltre che sempre più poveri.
I meno abbienti di sempre e più recentemente anche quelli che erano considerati la “classe media” a stipendio fisso, hanno sempre più bisogno di avere certezze per il futuro loro e dei loro figli. Devono capire che cosa riescono ad acquistare coi loro salari. Devono sapere se la loro pensione è garantita dopo 35-40 anni di lavoro. Devono avere la certezza di poter pagare il mutuo. Devono vedere che anche i furbi pagano le tasse. Devono sapere di essere governati da persone capaci e perbene che hanno scelto di fare politica per spirito di servizio e non per garantirsi privilegi e potere.Mi piacerebbe che si aprisse un forum nazionale sull’argomento e si creasse un movimento di pensiero libero e puro per il bene di tutti gli abitanti onesti di questo bello e glorioso Paese.

ALITALIA. Perchè non riesce a "decollare"?


Alitalia senza ali e senz’Italia

Era bella la nostra Alitalia.
Gli aerei eleganti con le loro code verdi. I piloti più bravi. Il servizio a bordo puntuale e cortese. Le belle hostess. La sensazione di sentirsi a casa in qualunque parte del mondo si volasse.
Ce la invidiavano gli altri.
E ora? Ora è diventato un enorme carrozzone mangiasoldi da svendere.
Perché? Come è potuto accadere tutto ciò?
Per anni abbiamo sentito di grandi esperti nominati amministratori della compagnia, che hanno percepito enormi compensi e sono stati licenziati con favolosi premi dopo aver incrementato il dissesto economico.
Ma non ci sarà qualcosa che non torna?
Perché piccole compagnie resistono ed incrementano i loro traffici e la nostra gloriosa Alitalia è ridotta così?
Vuoi vedere che, sotto sotto, c’è ancora la politica ed i suoi loschi intrecci?
Non sono forse di nomina politica gli amministratori della nostra (ancora per poco) compagnia di bandiera?
Non sono forse i politici e le loro corti ad avere preteso assunzioni senza limiti e non necessarie?
E allora? Perché non pignoriamo gli stipendi e le pensioni scandalo di quei signori e non li facciamo simbolicamente confluire nelle asfittiche casse dell’Alitalia?
Fosse la volta buona che incominciassero ad essere più accorti nella gestione delle “cose pubbliche”e non li considerassero più roba di nessuno, utile solo a mantenere potere, consenso, clientele e finanziamenti occulti.
La gente comincia a chiedersi: -Ma saranno ancora sicuri gli aerei dell’Alitalia? La manutenzione è ancora puntuale e precisa come una volta?-
Le cordate vere o finte, purchè italiane, dovrebbero far presto se vogliono salvare una gloriosa compagnia. E non aspettare furbescamente di fare un affare più lucroso di quello che già è. E soprattutto non consentire che essa venga lentamente smembrata e fagocitata da partners europei, più accorti nella gestione delle cose pubbliche, che hanno interesse ad impossessarsi di rotte redditizie e di rendere i passeggeri italiani utenti di serie inferiore da costringere a scali stressanti, perditempo ed antieconomici.
Cari governanti presenti, passati e futuri, basta con le chiacchiere e le promesse propagandistiche. La campagna elettorale è finita. Ora bisogna dimostrare a questo popolo succube che siete in grado di realizzare quelle riforme e quel benessere che avete gridato con tanta facilità per accaparrarvi i voti.
La gente è stanca e sempre più povera. I supermercati sono sempre meno affollati. I cinema sono quasi deserti. Le vacanze si fanno sempre più rare, più brevi e più economiche. La casa ed i suoi servizi primari sono diventati, per tanti, un lusso. I giovani non riescono a trovare lavoro e alcuni anziani non riescono a mangiare per tutti i giorni del mese.Italiani che occupate le sedi del potere, è ora di cambiare metodo. Non siete lì per fare i vostri interessi. Non è più possibile. Date una svolta eclatante al modo di fare politica. Basta con le contrapposizioni sterili. Basta con le passerelle da prime donne. C’è bisogno di idee e progetti per uscire da questa crisi. C’è bisogno di restituire alla politica il suo ruolo puro. Basta con l’inettitudine e gli interessi di parte. Basta con gli sprechi ed i privilegi. Dovete restituire al vostro ruolo quella nobiltà che da tempo manca. Siete degli eletti della società e da eletti, da esseri superiori, dovete agire, tenendo in mente sempre che avete una importante missione da svolgere e che da voi dipendono i destini di milioni di persone che, con il loro voto, vi hanno delegato a farli vivere nel modo migliore possibile.

Gli Italiani continuano a fare sacrifici di sinistra e di destra




Evviva!!! Finalmente il nostro glorioso Paese ha un governo forte.
Complice una legge elettorale “non proprio democratica”, la coalizione guidata dal tenace Cavaliere ha fatto un buon bottino di voti e si appresta a governare con una larga maggioranza nei due rami del Parlamento.
Ma il Popolo è contento ?
Finita l’ebbrezza dello spoglio e degli inutili e costosi exit poll, in tanti ritorneranno a misurarsi con una realtà economica sfavorevole e riprenderanno a lamentarsi della classe politica che hanno appena finito di applaudire e che già invoca sacrifici.
Tra un sorriso e l’altro, infatti, il Leader trionfatore ha trovato l’occasione di preannunciare provvedimenti impopolari per risanare una situazione disastrosa, che ha purtroppo ereditato dagli avversari “incapaci di governare”.
Ma come !!! Solo qualche settimana fa non si gridava da tutti i media che il centro-sinistra stava affossando gli Italiani con tasse sempre più onerose e numerose, con una burocrazia sempre più complicata e costosa, con una disoccupazione giovanile inaccettabile e con sprechi mai ridotti o eliminati ?
E ora? Si dovranno forse varare provvedimenti simili e continuare sulla via del rigore per aggiustare i conti pubblici? O basterà qualche largo sorriso e qualche nuova promessa per far credere agli Italiani che tutto sta andando per il meglio?
Intanto mentre il popolo degli speranzosi spera, nei palazzi si combatte per la spartizione delle cariche. Quel ministero a me, quella presidenza a te, quella carica a lui e poi….le riforme dei lumbard e degli autonomisti !!!
L’importante intanto è apparire: sempre, ovunque e comunque.
Ed ecco gli inviti, i doni, le telefonate, le alleanze, gli affari coi potenti della terra. Ancora tanti larghi sorrisi, pacche sulle spalle, battute giocose, cene favolose e vacanze a tante stelle.
E…… gli italiani e i loro problemi vitali?
Ma chi se ne frega, tanto la prossima volta voteranno per quegli altri ed il Leader sarà un po’ troppo avanti negli anni per preoccuparsene.
Viene da pensare che è tutto un gioco. Un gioco che fa divertire e godere pochi e fa soffrire tanti. Tanti che non riescono a pagare il mutuo, non riescono a fare le vacanze, non riescono a far studiare o specializzare i figli, non riescono ad andare a prendere la pizza con tutta la famiglia.
E ai già pensionati e a quelli che non sanno quando potranno andare in pensione e quanto riceveranno al mese dopo 35-40 anni di lavoro? A quei tanti italiani, ci pensano i trionfatori delle recenti “elezioni democratiche” ? Vedremo. Vedremo.
Intanto si venderanno i beni dello Stato. E chi comprerà quei bei palazzi, talvolta svenduti? Non certo i tanti cittadini e giovani che hanno bisogno di una casa.
Poi si costruirà il ponte sullo stretto. E a chi servirà e chi ci guadagnerà da uno spaventoso spreco che produrrà un’opera incompiuta ed inutilizzabile?
E poi si ridurranno le tasse, in modo che i già ricchi saranno sempre più ricchi.
E poi non si pagheranno tasse di successione: non è tollerabile che i ricchi ereditieri, parenti nostri e dei nostri amici, debbano pagare le tasse su patrimoni così faticosamente guadagnati.
Con una arrogante e disomogenea classe politica al governo ed una opposizione in affanno e disorientata, c’è poco da stare allegri.
Intellettuali, professionisti capaci, politici veri e puri, giovani intelligenti cercasi per risollevare il Paese dalla crisi in cui si trova. Basta con la casta, i suoi tanti privilegi e i suoi costi.
Urgono riforme per modernizzare e rendere efficiente questa meravigliosa Italia e restituirla ai suoi antichi splendori. Niente più politicantismo parassitario.
“ Fama pubblica e vizi privati”: quanta responsabilità hanno i media nel creare falsi miti?

Le televisioni e la carta stampata, nelle recenti passate settimane, ci hanno bombardato con gli scandali di personaggi noti.
Giudici e carnefici allo stesso tempo, i media hanno demolito dei miti che avevano contribuito a creare. Queste ed altre considerazioni dovrebbero far riflettere sul potere e la potenziale pericolosità che i mezzi di informazione hanno su una umanità sempre più globalizzata e facilmente raggiungibile anche negli angoli più reconditi del pianeta.
Campioni dello sport, professionisti affermati, manager potenti, ricchi finanzieri, eredi di importanti famiglie, improvvisamente trascinati dall’olimpo degli invidiati ed imitati, alla miseria della pubblica vergogna.
Ma sono veramente delle persone speciali, che alimentano i sogni e le aspirazioni dei comuni mortali o sono semplicemente il frutto di certa informazione che, con consapevole complicità, si fa corteggiare e conquistare con dure pratiche di tenacia, clientelismo e spregiudicatezza per poi, a sua volta, sfruttare, esaltandoli o demolendoli, questi cosiddetti vip ?
Comunque la si pensi, non si può che provare sdegno misto a delusione quando si apprendono notizie da “fascia protetta” che coinvolgono personaggi che hanno goduto di privilegi e potere, senza meritarli. Viene subito in mente l’idea dell’inganno, immediatamente seguita dallo sdegno nei confronti di questi falsi eroi, specialmente se hanno approfittato della buona fede e della fiducia di tante oneste ed anonime persone che inconsapevolmente hanno loro affidato salute, vita, risparmi, angosce, aspirazioni o semplicemente una pura e disinteressata ammirazione.
Ma viene anche spontaneo chiedersi: - E’ giusto che oggi, in questa società, siano spesso i peggiori ad affermarsi ? –
Come in ogni considerazione, occorre sempre ricordare che non è corretto fare di tutta l’erba un fascio e quindi è giusto continuare a riporre fiducia ed ammirazione in quei tanti seri e capaci professionisti che, pur non raggiungendo la notorietà, svolgono con rigore e dedizione il loro lavoro. Così come è altrettanto ingiusto dar luogo a processi mediatici ed emettere sentenze che non ci competono. Quindi bisogna attendere che gli organi preposti portino a termine il loro lavoro e decidano serenamente (tanto per rimanere agli ultimi fatti di cronaca fatti di orgie e pedopornografia).
Non vogliamo neanche turbare gli assertori del “rispetto della privacy”, perché non è questo importante diritto che si vuole mettere in discussione. Si vuole viceversa discutere se è giusto o no, che personaggi la cui moralità è dubbia o, ancora peggio, notoriamente degenerata, continuino a godere dell’attenzione dei media con ospitate, articoli, premi, privilegi o continuino comunque ad occupare posti di prestigio a discapito di tanti altri onesti e spesso anche più capaci, costretti, in più occasioni, a subire soperchierie e limitazioni di autonomia e carriera.
Che cosa ne pensate ?
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