martedì 8 luglio 2008

L'immondizia del Sud e la Lega del Nord



La monnezza in vacanza
Ovvero come si mette una pezza a un problema che è destinato ad allargarsi

CuorePensante



Udite, udite!!!
Il fustigador dei difetti del sud si è commosso alla vista di tanta spazzatura per le strade di Napoli e ha dato il suo consenso all’immigrazione della stessa nelle pure e sacre terre di Padania.
Ma ha sentito, prima di pronunciarsi in cotanta generosità, le sue brancaleoniche truppe di verde vestite?
Pensiamo di no. Altrimenti sarebbe scattato il veto dei suoi colti e fedeli consiglieri che, con eloquenza più o meno comprensibile al resto della penisola, avrebbero tuonato: - La spazzatura ai terroni, lo sviluppo a noi -.

Ed è difficile dar loro torto. Se le regioni del nord di questo strapazzato Paese non hanno ancora sperimentato il disagio della puzza nelle strade, del fumo dei cassonetti bruciati, dei marciapiedi impraticabili e del rischio di epidemie, una spiegazione c’è ed è giusto gridarla nelle orecchie degli amministratori di quell’altra Italia con la “monnezza”.
- Egregi commercianti di voti del sud, avete proprio amministrato male il servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed ora la “monnezza” vi sta travolgendo -.
E non riempite i media di scuse e bugie. Non servono. La puzza è troppo forte e la pazienza dei vostri elettori è esaurita.
Al nord, nella Padania europea, la raccolta differenziata, le eco-balle, le discariche, gli impianti di smaltimento li hanno saputi fare e gestire.
E non lamentatevi di finanziamenti inadeguati. Se aveste avuto più soldi non avreste fatto meglio.
Sapete cosa si potrebbe fare per evitare il perpetuarsi di errori come questo?
Si potrebbe fare una sorta di federalismo degli amministratori, se così si può dire. E cioè si potrebbero mischiare le razze del nord e del sud, mandando gli incapaci e i poco onesti a lavorare vicino agli efficienti e ai ligi ai doveri e un po’ di questi ultimi nelle terre degli sprechi e dei fannulloni, così nel volger di un paio di decenni si mescolerebbero bene i DNA e si regalerebbe a questo glorioso Paese una certa omogeneità, cioè una generazione di amministratori più attenti alle sorti di questa bella Italia.

Però, se da un lato constatiamo con piacere che il senatur padano dopo la nomina a ministro si sente – come dire – “più italiano” e non fa illegittime distinzioni fra la sua terra nordica ed il resto della penisola, dall’altro lato - e anche per merito di una certa genetica diffidenza - non si riescono a comprendere bene le ragioni di tale improvvisa ed inaspettata apertura.
C’è il sospetto di un do ut des, che i pensieri degli atleti della diffidenza potrebbero così interpretare:
-Mi prendo la spazzatura, ma voglio la maggior parte dei finanziamenti nazionali per la costruzione di termovalorizzatori ed accessori. Così fra qualche anno, una volta realizzati gli impianti, il nord sarà in linea coi Paesi più progrediti e continuerà a poter smaltire efficacemente la sua spazzatura ed il sud, senza idee e senza soldi, si terrà i suoi rifiuti che non saprà e non potrà smaltire -.
Sarà allora una questione di federalismo. Le idee sono idee: siamo mica pirla?
Oppure, il duro senatur e l’ineffabile cavaliere, passeggiando per giardini in canotta e braccio sulle spalle, hanno concordato qualche altra strategia che a noi poveri osservatori di fatti pubblici non è consentito neanche immaginare.
Cosa si saranno detti i due fedeli alleati?
- Togliamo qualche ecoballa, a questi sporchi terroni -.
- Ma le balle fanno puzza? -.
- Ma il denaro no –
- Allura? –
- Consentimi. Ci penso mi -.

Non ci sentiamo di biasimare i leghisti, anche se non condividiamo la loro strenua difesa di idee disgregatrici dell’unità nazionale tanto faticosamente costruita dai nostri avi.
E ci congratuliamo con il loro leader per la coerenza della sua lotta politica e per il rispetto per la gente che lo vota.
Ma non possiamo certamente condividere delle scelte di governo che privilegiano alcune parti del Paese a discapito di altre. Siamo e vogliamo essere una sola Italia, nella buona e nella cattiva sorte.

Ci sono forti ritardi ed inefficienze nel sistema di smaltimento dei rifiuti e riguardano tante zone del Paese. Non riduciamoci ad una maleodorante penisola di immondizia. La nostra immagine all’estero ne soffrirebbe molto e il turismo, una delle nostre principali risorse, sarebbe drasticamente penalizzato.
Allora forza, signori Governanti. Spendete qualche idea e qualche ora in più per programmare soluzioni rapide ed efficaci del problema. Liberatevi da ogni condizionamento ideologico o di schieramento ed agite. Scegliete gli uomini migliori ed affidate loro pieni poteri per realizzazioni compiute. Evitate scelte di convenienza o di esperti inetti e disonesti.
E soprattutto stabilite delle regole chiare e condivise: chi sbaglia, paga.

Solo agendo così, con luminosa chiarezza ed inattaccabile capacità, riuscirete a riconquistare la stima e l’entusiasmo di quei tanti cittadini-elettori che si sono allontanati da voi perché vi reputano poco credibili.
Auguri, Italia.

CuorePensante

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